1887

OECD Multilingual Summaries

Effective Carbon Prices

Summary in Italian

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La pubblicazione è disponibile all’indirizzo:
10.1787/9789264196964-en

Prezzi effettivi del carbonio

Sintesi in italiano

Un’analisi comparativa dei prezzi effettivi dell’anidride carbonica fissati da misure applicate dai poteri pubblici in diversi settori e Paesi offre utili approfondimenti in tema di rapporto costo‑efficacia di altre politiche volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GES) così come sui loro potenziali impatti sulla competitività. La validità di questo tipo di analisi è stata dimostrata dal rapporto della Productivity Commission dell’Australia intitolato Carbon Emission Policies in Key Economies (si veda www.pc.gov.au/projects/study/carbon-prices/report ), che ha influito in modo notevole sulla decisione dell’Australia di introdurre un sistema di tariffazione esplicito dell’anidride carbonica, il 1° luglio 2012.

L’OCSE ha deciso di sviluppare maggiormente questo studio e di coprire un più grande numero di settori e di Paesi, conservando la metodologia utilizzata nel suddetto rapporto. Il principale metro di riferimento utilizzato in entrambi gli studi è il costo netto per la società di ogni unità di riduzione di emissioni. Tale approccio stima i costi cui la società fa fronte per raggiungere gli attuali livelli di riduzione delle emissioni. Si reputa che le eventuali entrate generate dalle politiche in esame siano impegnate in altri utilizzi virtuosi e perciò tali interventi non sono compresi nel calcolo dei costi per la società.

Il contenimento delle emissioni di GES era solo un obiettivo secondario di gran parte delle misure esaminate dagli studi di caso ed era addirittura totalmente assente dagli obiettivi di un certo numero delle misure adottate. Ciò nondimeno si riteneva che tali misure avrebbero avuto un impatto sulle emissioni di gas a effetto serra. Nella valutazione del loro rapporto costo‑efficacia è tuttavia importante tenere conto anche dei loro altri obiettivi.

Il rapporto presenta uno scenario sintetico della situazione dopo l’attuazione delle misure che raffronta con lo scenario opposto in cui non ci sono stati interventi. Fornisce un’indicazione dei relativi incentivi volti alla riduzione del carbonio nel 2010 nei diversi Paesi esaminati. Nonostante i limiti metodologici e di dati, le differenze di dimensione degli incentivi volti a ridurre le emissioni sono sufficientemente grandi da consentirci di non dubitare degli insegnamenti contenuti nello studio sul rapporto costo‑ efficacia di diversi strumenti d’intervento volti a ridurre le emissioni di GES.

Produzione di elettricità Le stime disponibili dei prezzi indicano variazioni che vanno da un valore inferiore a zero fino a 800 EUR per tonnellata di emissioni evitate di CO2 equivalente. Tuttavia, i prezzi del carbonio rilevati nella maggior parte dei Paesi sono stati di almeno 25 EUR. Tale dato suggerisce che esistono incentivi abbastanza significativi, espliciti o impliciti, a favore della riduzione di una parte delle emissioni di carbonio nel settore dell’elettricità in ciascuno dei Paesi.

Il totale dei costi di riduzione delle emissioni rappresentava una quota percentuale tra lo 0,01% e lo 0,05 del PIL in Australia, Cile, Cina, Francia, Giappone, Corea e Stati Uniti. I costi della riduzione sono stati (notevolmente) superiori in altri Paesi come la Danimarca, l’Estonia, la Germania e il Regno Unito. In Germania, il totale dei costi ha raggiunto non meno di un terzo di punto percentuale del PIL.

I costi più elevati in assoluto per tonnellata di emissioni CO2 evitate, sia in termini di medie calcolate che di valori massimi osservati, sono riconducibili a diversi sussidi in capitale e sistemi di tariffe onnicomprensive (feed‑in tariffs). All’opposto, i sistemi di scambio di quote di emissioni registrano il costo più basso per tonnellata, in linea con la teoria economica classica e a conferma dei “suggerimenti dei manuali” che indicano che gli strumenti d’intervento più efficienti per mitigare il cambiamento climatico sono i sistemi di scambio e una carbon tax con un’ampia base imponibile. Più il legame tra sistemi di scambio delle emissioni ed “esternalità” ambientale è diretto più tale ipotesi si rivela giusta, alla stregua di un sistema di scambio di permessi di emissioni di GES.

Nel settore dei trasporti su strada, ugualmente, il prezzo stimato dell’anidride carbonica è segnato da notevoli variazioni. Il costo per tonnellata di emissioni evitate di CO2 equivalente è molto elevato in alcuni casi, superando per esempio 1000 EUR per tonnellata nell’ambito di alcune misure di sostegno ai biocarburanti. In tutte le regioni del mondo, i biocarburanti sono oggetto di sussidi notevoli. Tuttavia, si stima che negli Stati Uniti e in Danimarca, i costi delle politiche in materia di biocarburanti siano stati in entrambi i Paesi di circa 0,1% del PIL. All’opposto, il costo più basso per tonnellata di emissioni evitate è di gran lunga ascrivibile all’azione fiscale sui carburanti dei veicoli a motore.

Nei settori della pasta di carta, della carta e del cemento, quasi tutti i prezzi del carbonio sono molto moderati, rispetto alle stime del settore della produzione di elettricità, dei trasporti su strada e del consumo energetico delle famiglie. Il presente progetto non ha esaminato le motivazioni delle strategie d’intervento applicate in diversi paesi, ma il timore di un’erosione della competitività internazionale potrebbe spiegare i bassi livelli dei prezzi del carbonio che si sono verificati nei suddetti settori.

In gran parte dei Paesi esaminati, incentivi abbastanza elevati a favore della riduzione di emissioni di GES, i cui costi alle volte superano ampiamente 100 EUR per tonnellata di emissioni di CO2 sono rivolti al settore delle famiglie. Si riscontrano costi particolarmente elevati nell’ambito di certi sistemi di tariffe onnicomprensive e altri programmi di sussidi.

In sintesi, si rilevano ampie differenze nei prezzi effettivi del carbonio:

  • 1. all’interno di un determinato settore e nei diversi paesi esaminati nel rapporto;
  • 2. tra diversi settori e all’interno di ogni paese;
  • 3. tra diverse tipologie di strumenti e tra tutti i paesi esaminati.

Da molti punti di vista, gli ultimi due elementi conclusivi della sintesi sono forse i più interessanti e i più solidi. Occorre tener conto di un certo numero di riserve quando si analizzano le stime. Tuttavia, mentre si potrebbe riscontrare qualche incertezza in tema di “graduatoria” dei prezzi del carbonio all’interno di un determinato settore e nei diversi paesi esaminati (punto 1), è poco probabile che un qualsiasi giudizio negativo “smentisca” gli ultimi due principali risultati della sintesi – inoltre, tali conclusioni non sembrano dipendere in modo significativo dall’anno preciso in cui lo studio è stato eseguito.

Peraltro, il fatto che le tasse e i sistemi di scambio di quote di emissioni siano caratterizzati in numerosi settori da prezzi effettivi del carbonio più bassi rispetto ad altre categorie di strumenti è verosimilmente riconducibile al loro migliore rapporto costo‑efficacia. Altre tipologie di strumenti non sono assolutamente efficaci per ridurre le emissioni di CO2 e perciò i loro costi calcolati per una tonnellata di emissioni di CO2 smaltite tendono a essere molto elevati. In alcuni casi (per esempio: i sussidi per l’isolamento delle abitazioni), la riduzione delle emissioni di CO2 non era il principale obiettivo, perciò il solo fatto di “giudicare” la loro “perfomance” in termini di costi per tonnellata di emissioni di CO2 evitate può essere considerato “ingiusto”. Tuttavia, per numerosi altri strumenti che conducono a un prezzo effettivo del carbonio molto elevato (ad esempio, le misure di sostegno ai biocarburanti e altre fonti di energie rinnovabili), la riduzione del carbonio è stata effettivamente uno dei principali argomenti utilizzato nei dibattiti pubblici per giustificare l’intervento di tali strumenti.

Il cambiamento climatico lancia una sfida così impegnativa alla comunità mondiale che l’unica risposta possibile da parte dei Paesi sarà senz’altro di applicare strumenti d’intervento che presentano il miglior rapporto costo‑efficacia. A tale riguardo, il rapporto ha evidenziato che vi è ancora un ampio margine per migliorare l’efficienza.

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

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© OECD (2013), Effective Carbon Prices, OECD Publishing.
doi: 10.1787/9789264196964-en

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