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OECD Multilingual Summaries

OECD Digital Economy Outlook 2017

Summary in Italian

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La pubblicazione è disponibile all’indirizzo:
10.1787/9789264276284-en

Prospettive dell’economia digitale 2017

Sintesi in italiano

I governi stanno diventando consapevoli delle opportunità e delle sfide che accompagnano la trasformazione digitale

Oggi, la trasformazione digitale, con la sua capacità di stimolare le economie, è considerata come una delle principali priorità dell’agenda globale. I Paesi dell’OCSE hanno definito i loro obiettivi in occasione della Riunione ministeriale di Cancún sull’economia digitale, del 2016. Al fine di massimizzare i benefici della trasformazione digitale per l’innovazione, la crescita e la prosperità sociale, essi stanno concentrando i loro sforzi per comprenderne le implicazioni sull’ azione governativa, migliorandone la misurazione e sviluppando un quadro d’intervento integrato, per un approccio che interessi tutti i livelli di governo. Nonostante si siano riscontrati progressi positivi nell’applicazione delle strategie digitali nazionali (le cosiddette National Digital Strategies) tra i Paesi dell’OCSE, il coordinamento resta la sfida maggiore. Solo pochi Paesi hanno incaricato un funzionario di alto livello o un organo dedicato alle questioni digitali e al coordinamento delle loro strategie digitali nazionali.

Nonostante gli effetti della crisi siano ancora in atto, il settore dei servizi della tecnologia dell’informazione continua a crescere ed è un fattore trainante per prospettive positive

Dalla crisi economica mondiale, nell’area dei Paesi OCSE il valore aggiunto del settore della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) è diminuito, in linea con la diminuzione del valore aggiunto complessivo. All’interno di questo stesso settore, tuttavia, il valore aggiunto dei servizi di telecomunicazioni e dei prodotti dell’industria informatica ed elettronica è diminuito, mentre è aumentato quello dei servizi della tecnologia dell’informazione (IT) e si è mantenuto agli stessi livelli per il software. Queste due tendenze contrastanti, riflesse nei livelli di occupazione del settore delle TIC dell’area OCSE, continueranno, prevedibilmente, nei prossimi anni, poiché il valore degli investimenti del capitale di rischio nelle TIC – un indicatore delle aspettative del mondo dell’industria – è tornato ai picchi del 2000. Il settore delle TIC rimane un fattore trainante importante per l’innovazione e, nell’area dell’OCSE, esso rappresenta la più grande quota‑parte della spesa delle imprese, destinata alla ricerca e sviluppo, e oltre un terzo del totale delle richieste di brevetti in tutto il mondo.

Con uno sviluppo rapido, le infrastrutture e i servizi di comunicazione stanno evolvendo in previsione di una nuova impennata dei dati

La crescita dei mercati delle comunicazioni è trainata dalla domanda. Inoltre, in molti Paesi, essa è incoraggiata da quadri normativi adeguati che stimolano la concorrenza, l’innovazione e gli investimenti. Gli investimenti nelle telecomunicazioni rappresentano una quota crescente delle entrate e gli operatori continuano a sviluppare la fibra ottica nelle loro reti. I prezzi medi sono diminuiti sia per la banda larga fissa che per quella mobile e gli abbonamenti sono aumentati, mentre in alcuni Paesi l’uso dei servizi‑dati via mobile cresce in modo esponenziale. La convergenza tra le telecomunicazioni e la radiodiffusione traina le fusioni e le acquisizioni e incoraggia le revisioni dei quadri normativi e i cambiamenti nelle istituzioni. Velocità della banda larga di 1 Gigabit per secondo (Gbps) non rappresentano più valori limite e le prime offerte commerciali a 10 Gbps sono adesso in corso di applicazione, in previsione di una nuova impennata dei dati da trasmettere, come quelli dei veicoli connessi ed autonomi.

L’uso delle TIC continua a crescere ma non è distribuito in modo eguale tra i Paesi, le imprese e le persone.

L’utilizzazione media delle TIC da parte degli individui registra un nuovo picco, ma è ancora distribuita in modo diseguale tra i Paesi e i gruppi sociali, in particolare con riferimento all’uso più avanzato dell’Internet mobile, come gli acquisti o le operazioni bancarie online. Le persone anziane e meno istruite sono quelle che rimangono più indietro. I Governi concentrano l’attenzione sulla formazione professionale, l’istruzione primaria e secondaria e destinano gli investimenti pubblici alle apparecchiature e alla connettività negli istituti scolastici. Nel contempo gli utenti, incluse le persone con un alto livello d’istruzione, sono preoccupati dalla sicurezza online e dalla protezione dei dati personali, che sono entrambi ostacoli fondamentali all’utilizzo di Internet. Nel mondo delle imprese le piccole e medie imprese (PMI) sono in ritardo nell’uso, sia di base, che avanzato delle TIC. L’uso del cloud computing e dell’analisi dei big data sta crescendo rapidamente, sebbene partendo da una base modesta. I robot sono utilizzati sempre più spesso nel processo produttivo, ma solo in pochi Paesi, per ora.

L’innovazione digitale e i nuovi modelli imprenditoriali stanno trainando la trasformazione, specie dei posti di lavoro e degli scambi commerciali.

L’innovazione basata sui dati, i nuovi modelli imprenditoriali e le applicazioni digitali stanno modificando il funzionamento della scienza, dei governi, delle città, e di settori come la sanità e l’agricoltura. Le politiche destinate a sostenere l’innovazione digitale tendono a concentrare l’attenzione sulle reti per l’innovazione, sull’accesso ai finanziamenti e sull’utilizzazione e la riutilizzazione dei dati, ma dedicano meno attenzione agli investimenti nelle TIC, al capitale basato sulla conoscenza e all’analisi dei dati. Gli effetti della trasformazione digitale sono evidenti nella distruzione e nella creazione di posti di lavoro in diversi settori, nell’emergere di nuove forme di lavoro e nella metamorfosi del panorama degli scambi commerciali, in particolare per i servizi. Per farvi fronte, molti Governi stanno rivedendo la normativa del lavoro e gli accordi commerciali.

L’uso efficace delle TIC nella vita quotidiana e nel lavoro richiede un maggior numero di competenze specialistiche e generali nelle TIC completate da migliori competenze di base.

L’uso efficace delle TIC nella vita quotidiana e per il lavoro richiede competenze adeguate. Il personale del settore delle tecnologie dell’informazione si colloca in seconda posizione, tra i primi dieci settori di occupazione nei quali i datori hanno difficoltà a coprire i posti di lavoro, segnatamente nei servizi, benché la mancanza di specialisti nel campo delle TIC sembri limitata solo a pochi Paesi, almeno in Europa. Nel mentre, le competenze generali nelle TIC sono insufficienti tra numerosi lavoratori, che pure le utilizzano ogni giorno, così come lo sono le competenze di base per le TIC, come ad esempio la capacità di risolvere problemi e quelle di comunicazione, sempre più necessarie per adattarsi a posti di lavoro che mutano. Alcuni Paesi stanno attuando programmi per far coincidere le priorità di formazione nelle attuali TIC con il fabbisogno atteso di competenze, ma finora solo pochi Paesi hanno adottato una strategia onnicomprensiva di competenze TIC.

Le preoccupazione circa la sicurezza digitale e la protezione dei dati personali frena il processo di accettazione delle TIC e le opportunità economiche

Con la crescente intensità di utilizzo delle TIC, le imprese e le singole persone affrontano maggiori rischi concernenti la sicurezza digitale e la protezione dei dati personali. Le PMI in particolare devono introdurre o migliorare le prassi di gestione dei rischi della sicurezza digitale. Molti Paesi reagiscono con strategie nazionali di sicurezza digitale, ma per ora pochi hanno una strategia nazionale relativa alla protezione dei dati personali. Nel frattempo, i rischi che riguardano la privacy si aggiungono alle preoccupazioni dei consumatori circa la frode online, i meccanismi di risarcimento, e la qualità dei prodotti online, ciò limita la fiducia e potrebbe rallentare la crescita dell’e‑commerce tra impresa e consumatore. La maggior parte delle politiche di tutela dei consumatori è ancora concentrata sulla fiducia nel commercio elettronico a livello generale e sta solo iniziando a trattare nuove questioni che emergono nei mercati delle piattaforme peer‑to‑peer.

Le promesse dell’intelligenza artificiale sono accompagnate da importanti questioni riguardanti le politiche digitali e l’etica.

L’intelligenza artificiale (IA) si sta diffondendo, consentendo alle macchine di realizzare funzioni cognitive quali quelle degli esseri umani. Gli algoritmi, rafforzati dalla capacità di apprendimento dei macchinari, dai big data e dal cloud computing, sono in grado di identificare schemi complessi in ampie serie di dati e per alcune funzioni cognitive superano già gli esseri umani. Se è vero che l’IA preannuncia guadagni di efficienza e produttività, essa potrebbe amplificare l’impatto delle sfide esistenti per l’azione governativa e far sorgere nuovi interrogativi per le politiche digitali e di natura etica; per esempio, relativamente ai suoi potenziali effetti sul futuro dello sviluppo dell’occupazione e delle competenze o alle sue implicazioni per la sorveglianza e la trasparenza, la responsabilità nonché la sicurezza.

Il potenziale delle blockchain dipende dalle difficoltà incontrate con gli ostacoli tecnici e le sfide delle politiche digitali

Le “blockchain” consentono transazioni senza nessun organo di controllo. Per esempio, la moneta elettronica, una valuta virtuale basata sulle blockchain, opera indipendentemente da ogni banca centrale e istituzione finanziaria. Al di là della moneta elettronica, le applicazioni basate sulle catene di blocchi creano opportunità in molte aree, in particolare nel settore finanziario e in quello pubblico, nell’istruzione e nell’Internet degli oggetti, diminuendo i costi di transazione, facilitando la rendicontazione e consentendo un’esecuzione garantita mediante i contratti smart. Gran parte del suddetto potenziale dipende ancora dalle difficoltà incontrate con gli ostacoli tecnici e le sfide delle politiche digitali, per esempio: come far rispettare la legge in assenza di intermediari o a chi attribuire la responsabilità legale, per gli illeciti causati da un sistema di blockchain.

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

Le sintesi sono traduzioni di stralci di pubblicazioni dell’OCSE i cui titoli originali sono in francese o in inglese.

OECD

Il testo integrale in lingua inglese è disponibile online sul sito OECD iLibrary!

© OECD (2017), OECD Digital Economy Outlook 2017, OECD Publishing.
doi: 10.1787/9789264276284-en

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