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OECD Multilingual Summaries

Going Digital: Shaping Policies, Improving Lives

Summary in Italian

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La pubblicazione è disponibile all’indirizzo:
10.1787/9789264312012-en

Verso l’era digitale: definire le politiche digitali e migliorare la vita delle persone

Sintesi in italiano

Le tecnologie e i dati digitali sono strumenti di una profonda trasformazione. Le persone, le imprese e i governi vivono, interagiscono, lavorano e producono in modo diverso rispetto al passato e questi cambiamenti sono sempre più rapidi. Come possiamo concretizzare le immense promesse delle tecnologie e dei dati digitali a favore della crescita e del benessere, in un mondo in rapida evoluzione? Questo rapporto esamina la strada da percorrere davanti a noi. Esso individua sette dimensioni dell’azione pubblica che consentono ai Governi – assieme a cittadini, imprese ed alle parti interessate – di orientare la trasformazione digitale e migliorare la vita delle persone: 1) accesso; 2) utilizzo; 3) innovazione; 4) occupazione; 5) prosperità sociale; 6) fiducia; e 7) apertura del mercato. Il rapporto evidenzia inoltre opportunità, sfide e politiche essenziali collegate a ogni dimensione; offre nuove prospettive, evidenze ed analisi e propone raccomandazioni per politiche migliori nell’era digitale.

Accesso alle infrastrutture di comunicazioni, ai servizi e ai dati

Con l’aumentare del numero di persone, oggetti ed attività online, il traffico sulle reti di comunicazione continua a crescere. Si stima che, entro il 2022, a livello mondiale, per ogni persona ci saranno tre oggetti connessi. Ciò nonostante, la capacità delle reti rimane insufficiente in molti Paesi e solo il 7% della popolazione, nell’area dell’OCSE, ha una connessione a banda larga in fibra ottica. Per migliorare l’accesso alle reti, ai servizi e ai dati, i Governi dovrebbero ridurre le barriere al commercio e agli investimenti, promuovere la concorrenza, semplificare le procedure amministrative e incrementare la connettività nelle aree rurali e di difficile accesso. I dati rappresentano, inoltre, sempre più degli elementi fondamentali della trasformazione digitale e l’azione volta ad accrescere l’accesso verso di essi è essenziale, in particolare attraverso meccanismi di condivisione che rispettino i legittimi interessi nazionali, privati e di sicurezza.

L’uso efficace delle tecnologie digitali e dei dati

La maggior parte delle persone e delle organizzazioni utilizza gli strumenti digitali, ma spesso sfrutta solo una parte limitata del loro potenziale. Sebbene quasi tutte le imprese siano collegate a Internet, solo il 33% delle grandi imprese e l’11% delle piccole imprese eseguono analisi dei “big data”. Per colmare questo divario occorre sviluppare le competenze necessarie: solo il 31% degli adulti ha competenze sufficienti di problem‑solving per sapere interagire con un mondo in cui le tecnologie sono onnipresenti. Per aumentare l’efficacia dell’uso delle tecnologie, le azioni politiche dovrebbero: fare in modo che ognuno possegga un mix di competenze per sapersi muovere ed avere fiducia in un mondo digitale; promuovere l’adozione e la diffusione degli strumenti digitali, nelle aziende e in particolare nelle piccole e medie imprese, per stimolare la crescita della produttività; promuovere il dinamismo imprenditoriale e il cambiamento strutturale; promuovere gli investimenti nei beni immateriali (ad esempio, brevetti, software); rendere i servizi digitali dell’amministrazione pubblica più incentrati sugli utenti.

Innovazione basata sui dati e innovazione digitale

L'innovazione basata sui dati e l’innovazione digitale è un fenomeno in crescita. Nella prima metà del 2018, le start up di intelligenza artificiale hanno ottenuto il 12% degli investimenti in azioni ordinarie non quotate (private equity) a livello mondiale e la quota di questi investimenti sta aumentando in tutte le principali economie. Tuttavia, non tutti i Paesi innovano nello stesso modo o nella stessa misura: nel periodo 2013‑16, circa il 60% dei brevetti della Repubblica popolare cinese è stato depositato nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni rispetto al 33% di quelli dei Paesi dell’OCSE. Per attivare l’innovazione digitale, le politiche pubbliche dovrebbero promuovere l’imprenditorialità; facilitare l’accesso alle risorse finanziarie; supportare la ricerca di base, la diffusione della conoscenza e la scienza “aperta” ed aprire l’accesso ai dati dell’amministrazione pubblica. Le politiche dovrebbero altresì incoraggiare la sperimentazione e nuovi modelli imprenditoriali nei diversi settori, promuovendo in particolare l’attuazione o l’applicazione flessibile della normativa (ad esempio, le cosiddette sandbox di sperimentazione normativa).

Qualità dei posti di lavoro per tutti

Il mondo ed il mercato del lavoro si stanno trasformando. Si stima che nell’area dell’OCSE, circa il 14% dei posti di lavoro sia esposto ad un’alta probabilità di automazione ed un altro 32% potrebbe far fronte a un cambiamento significativo, nei prossimi 10‑20 anni, Tuttavia, nel corso dell’ultimo decennio, quattro su dieci dei posti di lavoro creati afferiscono a settori ad alta intensità digitale; parallelamente sono emerse nuove forme di lavoro. Per garantire dei buoni posti di lavoro per tutti, occorre essere pronti ad affrontare la sfida di una formazione di massa. Le politiche devono favorire il successo e l’equità del processo di transizione verso nuovi posti di lavoro e preparare ai cambiamenti in quelli esistenti, trovando un equilibrio tra flessibilità e mobilità da un lato e stabilità del lavoro dall’altro, in particolare attraverso il dialogo sociale. Le politiche devono altresì: consentire alle persone di acquisire il mix di competenze necessario per non subire tali cambiamenti, migliorare la protezione sociale per garantire che nessuno sia lasciato indietro e rispondere alle preoccupazioni relative alle nuove forme di lavoro.

Prosperità sociale e inclusione

Anche la società sta diventando digitale, poiché le tecnologie e i dati digitali accrescono le possibilità per le persone di accedere all’informazione e consentono loro nuovi modi di partecipazione. In media, il 12% della popolazione esprime online opinioni politiche o di natura civica. Tuttavia, i divari continuano in una serie di dimensioni; per esempio, rispetto ai ragazzi, meno della metà delle ragazze è in grado di elaborare programmi informatici. Per promuovere la prosperità sociale, le politiche dovrebbero ridurre i divari, rafforzando le competenze essenziali e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e non dovrebbero trascurare nessuno – in particolare le donne, le persone anziane e le persone con un reddito basso – affrontando nello stesso tempo rischi come il cyber bullismo e la disinformazione. Le tecnologie digitali possono altresì aiutare a rispondere alle sfide collettive, promuovendo ad esempio l’efficienza energetica e riducendo i costi delle cure sanitarie, ad esempio attraverso l’utilizzo delle tecnologie mobili per la salute.

La fiducia nell’era digitale

La fiducia è fondamentale per sostenere la trasformazione digitale. Quasi il 30% degli utenti Internet non fornisce informazioni ai social network per problemi di sicurezza e di privacy. Inoltre, solo il 17% degli utenti delle peer‑platform (ad esempio, siti per la condivisione dell’abitazione) legge l’integralità del testo su termini e condizioni, facendoci capire che sono necessarie misure più efficaci per proteggere i consumatori online. Per rafforzare la fiducia, le azioni politiche dovrebbero incoraggiare le persone e le organizzazioni a gestire meglio la sicurezza digitale e i rischi per la privacy e migliorare la protezione dei consumatori online. Le strategie nazionali di protezione dei dati personali possono contribuire a promuovere una prospettiva integrata nei vari risvolti sociali e facilitare i flussi transfrontalieri di dati, per esempio attraverso quadri interoperabili di privacy.

L’apertura del mercato negli ambienti imprenditoriali digitali

Le tecnologie e i dati digitali trasformano il modo in cui le imprese competono, commerciano e investono. Nel periodo 2007‑15, le acquisizioni transfrontaliere di imprese con un’attività digitale intensiva hanno registrato una crescita di 20 punti percentuali in più rispetto alle imprese di altri settori. Le imprese nei settori ad alta intensità digitale hanno altresì beneficiato di una maggiorazione del 55% del mark‑up – il ricarico percentuale sul costo di un’unità di prodotto e che ne determina il prezzo – rispetto ad altre imprese. Per incoraggiare l’apertura del mercato e il dinamismo negli ambienti imprenditoriali digitali, le politiche pubbliche dovrebbero: ridurre le barriere al commercio e agli investimenti; promuovere mercati finanziari aperti; far fronte al cambiamento della dinamica della concorrenza, tra cui le questioni relative alla crescente concentrazione; e rispondere alle sfide della tassazione attraverso una cooperazione internazionale più efficace.

Nessuna di queste politiche può ottenere buoni risultati per conto proprio. I Governi necessitano di una strategia onnicomprensiva per la trasformazione digitale e di un approccio di governance che sostenga un efficace coordinamento tra le diverse aree dell’intervento pubblico e tra tutte le parti interessate. Una visione strategica, priorità e obiettivi chiari, target misurabili, un bilancio sufficiente, un monitoraggio completo dei progressi e una valutazione della policy sono elementi essenziali per il successo di una strategia volta alla trasformazione digitale.

Sebbene questo rapporto sia dedicato ad alcune delle questioni più urgenti e difficili che le società affrontano affinché la trasformazione digitale operi a favore della crescita e del benessere, esso delinea altresì un’agenda del futuro digitale a livello globale per comprendere meglio e risolvere alcune questioni nuove e complesse. Questa agenda include il cambiamento della dinamica della concorrenza; la protezione dei dati personali; i dati e i flussi transfrontalieri di dati; l’aumento delle disuguaglianze e il loro nesso con la trasformazione digitale; il ripristino della fiducia nel Governo; la democrazia nell’era digitale; e il futuro dell’impresa. Per concludere, misurare la trasformazione digitale resta un’azione essenziale intesa a fornire solidi dati di fatto su cui basare le future decisioni di politica pubblica.

© OECD

Traduzione a cura della Sezione linguistica italiana.

La riproduzione della presente sintesi è autorizzata sotto riserva della menzione del Copyright OCSE e del titolo della pubblicazione originale.

Le sintesi sono traduzioni di stralci di pubblicazioni dell’OCSE i cui titoli originali sono in francese o in inglese.

OECD

Il testo integrale in lingua inglese è disponibile online sul sito OECD iLibrary!

© OECD (2019), Going Digital: Shaping Policies, Improving Lives, OECD Publishing.
doi: 10.1787/9789264312012-en

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